Viaggi Renzi, Stella (PdL): «15mila euro per 4 trasferte. Il sindaco ‘Prima classe’ ha speso quasi mille euro al giorno»

Il sindaco Matteo Renzi ha speso 15.793 euro per quattro trasferte all’estero. A sottolinearlo il capogruppo del PdL Marco Stella.
«I dati sono quelli forniti dagli uffici del Comune di Firenze sulle trasferte intercontinentali effettuate dal sindaco dal 2009 ad oggi – ha spiegato l’esponente del centrodestra – complessivamente Renzi è stato impegnato in trasferta 18 giorni, se dividiamo la cifra per il costo complessivo scopriamo che ogni trasferta costa 877 euro al giorno. Il costo è alto anche perché il sindaco ha scelto di volare quasi sempre in business class ed alloggiare in alberghi molto lussuosi».
«Nei sui viaggi quattro viaggi intercontinentali – ha proseguito Stella - nel gennaio del 2010, dal 19 al 23, il sindaco si è recato una prima volta a Washington e New York insieme all’assessore da Empoli. Nell’aprile di quello stesso anno è andato a Chicago. Dal 7 all’11 luglio è stata la volta di Shanghai e nel settembre del 2011, insieme all’ex assessore da Empoli, Renzi si è recato in trasferta a Washington per una missione di tre giorni. In tutte le quattro trasferte ha sempre volato in business class ad eccezione del volo di andata per Washington del settembre 2011 dove ha volato in economy».
«Anche per quanto riguarda gli alberghi – ha rilevato il capogruppo del PdL – non possiamo dire si sia fatto mancare niente: per il soggiorno a Washington ha scelto un albergo molto prestigioso per il suo soggiorno, il ‘Four Season’, struttura tra le più belle e prestigiose basti pensare che le camere vanno da un minimo di 42 metri quadri passando ai 100 metri quadri delle stanze più grandi fino ai 600 metri quadri delle suite. A New York la scelta è caduta sull’hotel ‘The Michelangelo’, un albergo di lusso tutto italiano, mentre a Shangahai ha dormito al ‘Continental’, altro albergo prestigioso».
«Renzi – ha commentato Stella – si è candidato alle primarie con lo slogan ‘Prima Firenze’, ma sembra che il suo slogan da sindaco sia ‘Prima Classe’ visto che nei suoi viaggi si tratta proprio come una vera star di Hollywood. Non importa se la legge gli consente di volare in business, esiste una questione di principio: è giusto volare in business? Ci sembra veramente strano che un ‘ragazzo’ di 38 anni, che vuole rottamare la ‘casta’, annuncia di combattere i privilegi, corre la maratona, non possa volare in economy come tutti i ragazzi della sua età».
«In un momento di crisi come questa, dove la politica chiede i sacrifici a cittadini – ha concluso il consigliere dell’opposizione - la politica dovrebbe essere la prima a dare l’esempio, volare in business e dormire in alberghi a 5 stelle non crediamo che sia un buon esempio. Chiediamo chiarezza e trasparenza sulle missioni istituzionali e sui costi sostenuti. Ci rimane una ultima curiosità, Renzi ha mai volato in business per tragitti inferiori alle 5 ore?». (fn)


Mercato Ortofrutta San Lorenzo, Gruppo PdL: “Soddisfatti del lavoro svolto dal vicesindaco per inserirlo al piano terreno”

Mercato Ortofrutta San Lorenzo, Gruppo PdL: “Soddisfatti del lavoro svolto dal vicesindaco per inserirlo al piano terreno”
Stella: “Ora si lavori per rilanciare e riqualificare l’intera struttura”

Questo l’intervento del capogruppo PdL Marco Stella

“Esprimiamo soddisfazione per l’inserimento di tutti i banchi dell’ortofrutta al piano terreno del mercato di San Lorenzo, ed apprezzamento per il lavoro svolto dai tecnici comunali nel realizzare la nuova area verde che ospiterà l’ortofrutta.
Non abbiamo condiviso la scelta di ‘sdemanializzare’ il primo piano del mercato centrale di San Lorenzo, decidendo di fatto di non far più tornare gli operatori dell'ortofrutta al primo piano, ma possiamo ritenerci soddisfatti per l’esito raggiunto.
Dobbiamo lavorare tutti insieme per far tornare il mercato centrale di San Lorenzo un punto di riferimento per la nostra città.
Crediamo che molto ci sia da fare e ribadiamo che nel futuro al primo piano non debbano essere inserite attività che siano in conflitto o in concorrenza con le attività del piano terreno.
Il raggiungimento dell’obiettivo di oggi con l’inserimento di tutti al piano terreno è il frutto di un lungo lavoro e merito di chi si è impegnato per trovare una soluzione condivisa e che andasse incontro alle esigenze degli operatori”.


Lando Conti, approvata mozione del capogruppo PdL Stella per intitolare una stanza di Palazzo Vecchio all’ex sindaco ucciso dalle BR

Il consiglio comunale ha approvato oggi la mozione presentata dal capogruppo PdL Marco Stella per intitolare una stanza di Palazzo Vecchio alla figura dell’ex sindaco di Firenze Lando Conti, assassinato dalle BR il 10 febbraio del 1986. Di seguito il testo dell’intervento in aula da parte di Stella, e la mozione a sua firma.

(fdr)

Un cittadino che faceva politica, un esempio per i giovani.

“Accetto questo incarico con umiltà ma anche con coraggio, con decisione, ma senza presunzione, e credo che questo Consiglio e la città abbiano un preciso bisogno di rilancio morale, politico e culturale. Sono dell'opinione che nei prossimi mesi sia meglio andare di più nella città e non limitare il dibattito al Palazzo”.
Con queste parole il Sindaco Lando Conti apriva il saluto che egli rivolse al Consiglio Comunale il 18 Aprile 1984 che lo eleggeva Sindaco di Firenze; continuava sempre parlando al Consiglio: «abbiamo posto come primo punto la questione morale: la difenderemo perché questione morale vuol dire anche difesa della certezza del diritto».
Questa era parte del programma del Sindaco Conti; nel suo programma si poteva percepire l'arte del buon governo ed i principi su cui fondare la propria azione.
Alle cinque del pomeriggio del 10 febbraio 1986, in via Faentina, un gruppo delle Brigate Rosse fece fuoco diciotto volte con una calibro 7,65 stroncando la vita di un uomo ancora giovane, che fino a pochi mesi prima era stato Sindaco di Firenze, di un uomo che era anche un marito e un padre affettuoso.
Lando Conti quel giorno stava venendo in Palazzo Vecchio per partecipare ad una seduta del Consiglio Comunale.
Sono passati 26 anni da quel tragico delitto ed ancora a pensarci oggi sembra impossibile.
L’immagine di Lando con il capo reclinato sul volante della sua auto non potrà mai essere cancellata per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo o semplicemente per chi ha apprezzato la sua azione politica, e niente potrà mai cancellare l’orrore per quel delitto.
Colpire Lando Conti significava colpire un uomo simbolo del Partito Repubblicano , molto vicino con l’allora Ministro della Difesa Giovanni Spadolini, significava anche colpire la linea dell’intransigenza del Partito Repubblicano verso il terrorismo.
Lando Conti fu ucciso anche per la sua presunta diretta attività nel campo delle armi, una sua piccola partecipazione nella fiorentina Sma, ereditata dal padre, che si occupava di produzione di radar militari e civili, bastò per definirlo “mercante di morte”.
Lando Conti incarnava il coraggio della politica, come quando si recò da Sindaco in una sala del tribunale per incontrare i dissidenti di Prima Linea, ai quali disse:
“la Repubblica perdona in omaggio alle leggi della giustizia che ci anno consentito di vincere il terrorismo, senza mai venir meno alla libertà, ma non dimentica”,
questa sua scelta apparve una sfida alle Brigate Rosse.
Era il richiamo alla non violenza, la linea della fermezza unità alla capacità del perdono, l’amore per le istituzioni a fare paura alle Brigate Rosse, la sua passione per la politica trasformò Lando in un bersaglio.
Lando Conti incarnava il ritratto del perfetto amministratore, onesto, sempre attento ai bisogni della collettività che amministrava, era uomo del dialogo e di profonda sensibilità istituzionale, sempre nel suo discorso di insediamento evidenziò come “ le opposizioni hanno doveri e diritti e che la maggioranza deve garantire l’esercizio pieno di questi diritti” .
Lando Conti era il Sindaco del dialogo, che parlava e ragionava più che come un politico di professione, come un cittadino che fa politica, che credeva nella certezza del diritto, nella tolleranza e nel corretto agire sino ad affermare il primato della morale ad ogni livello.
Per questa coerenza ha pagato il prezzo più alto, quello della vita”.