Lando Conti: “Subito chiarezza sulla via dedicata all’ex Sindaco, non si offenda la memoria”
Questo l’intervento del capogruppo di Forza Italia Marco Stella
“Il Comune faccia subito chiarezza su largo Lando Conti, cosa è successo? Perché è stata tolta la targa toponomastica? Cosa sono quelle recinzioni? Non vogliamo pensare che possa sparire così Largo Lando Conti, non si offenda la memoria dell’ex Sindaco di Firenze, sarebbe inaccettabile.
Sono tre anni che aspetto che a Palazzo vecchio venga intitolata una stanza a Lando Conti.
Nel febbraio del 2011, a 25 anni dalla tragica scomparsa dell’ex Sindaco di Firenze, presentai una mozione che chiedeva l’intitolazione di una stanza a Lando Conti. Ci ho messo un anno per discuterla in consiglio comunale, infatti il 2 febbraio 2013 il consiglio finalmente votava la mia mozione.
Oggi a due anni dalla votazione della mozione ancora non è stata scelta dal Sindaco una sala per ricordare la memoria di Lando Conti, ex Sindaco di Firenze trucidato alle cinque del pomeriggio del 10 febbraio 1986, in via Faentina, da un gruppo delle Brigate Rosse che fece fuoco diciotto volte con una calibro 7,65 stroncando la vita di un uomo ancora giovane, che fino a pochi mesi prima era stato Sindaco di Firenze, di un uomo che era anche un marito e un padre affettuoso.
Lando Conti quel giorno stava venendo in Palazzo Vecchio per partecipare ad una seduta del Consiglio Comunale.
E’ una vergogna per tutti noi che ci vogliano tre anni per dedicare una stanza a Lando Conti, un luogo che ricordi non solo la figura di Conti, che era il Sindaco del dialogo, che parlava e ragionava più che come un politico di professione, come un cittadino che fa politica, che credeva nella certezza del diritto, nella tolleranza e nel corretto agire, sino ad affermare il primato della morale ad ogni livello, un luogo che ricordi tutte le vittime del terrorismo.
Lunedì porterò nuovamente la vicenda di Lando Conti in Consiglio Comunale”.
Dimissioni Brotini: “Fallimento totale per la linea di rilancio di Renzi”
Questo l’intervento del capogruppo di Forza Italia Marco Stella
“A Firenze Fiera nessuno sentirà la mancanza di Brotini, questo è certo. Le sue dimissioni, se pur tardive, sono un atto dovuto rispetto al voto in consiglio comunale dell’ottobre scorso, quando tutto il consiglio votò un ordine del giorno con cui esprimeva la sua sfiducia nei confronti del presidente di Firenze Fiera.
Il peso politico delle dimissioni di Brotini non sfugge a nessuno, ma a noi non basta: chiediamo l’immediato azzeramento del cda della società.
Ribadiamo che, accanto alle responsabilità gestionali, esistono responsabilità politiche da parte di chi lo ha voluto ai vertici di una società strategica per il nostro territorio, ottenendo in cambio risultati disastrosi. Questo è il fallimento di Renzi, il suo piano di risanamento e rilancio è completamente fallito.
Solo grazie a manager che rendano le nostre realtà economiche credibili e competitive si salvaguardano i posti di lavoro e si garantisce la tenuta e il rilancio della nostra economia: è giunta l’ora di un deciso cambio di passo.
Si nomini una nuova governance fuori dalla politica, basta con gli amici degli amici, si scelgano persone competenti con alta professionalità in grado di predisporre un nuovo piano industriale di rilancio della società.
Un piano che scelga di investire sulla Fortezza, metterla in sicurezza e rilanciare il ruolo di centro fieristico espositivo e motore di sviluppo per la nostra città.
Firenze ha bisogno di un centro espositivo congressuale che funzioni al meglio e che sia vero motore economico per il tessuto della città”.
“Traffico in tilt, lavori al rilento, la solita improvvisazione, chi pagherà per tutto questo?”
Questo l’intervento del capogruppo di Forza Italia Marco Stella insieme alla consigliera al Q4 Roberta Pieraccioni
“Dopo 45 giorni dalla chiusura del sottopasso in viale Talenti i cittadini devono sapere la verità.
Cosa è successo veramente al sottopasso? Qual è la causa del cedimento?
Addirittura dopo oltre un mese dall’inizio dei lavori si è ritenuto improvvisamente necessario chiudere al traffico il tratto di viale Talenti soprastante il muro del sottopasso, vi sono pericoli di crollo?
Ci domandiamo se alla luce di quanto sta accadendo, si possano ancora ritenere adeguati i lavori svolti fino ad oggi nell’intenzione di risolvere le criticità del sottopasso di Viale Talenti.
E’ vero o no che l’intervento definito “di precauzione” è diventato nel corso di questo mese un intervento che dovrà addirittura scongiurare il cedimento della parete del sottopasso e quindi il crollo della strada soprastante?
Dagli inizi di dicembre viviamo “l’incubo del sottopasso” e proprio mentre aspettavamo la sua riapertura, ci siamo visti chiudere anche la strada soprastante.
Per quanto tempo ancora dobbiamo sopportare?
Queste sono le domande più frequenti degli abitanti del quartiere che ogni giorno si trovano costretti ad interminabili file nel traffico.
L’assessore deve riferire i dati e la realtà di quello che sta succedendo.
Vogliamo sapere nel dettaglio quali modifiche sono state fatte al sottopasso per permettere il passaggio della tramvia, e se al momento della costruzione o degli interventi fatti in seguito tutto è stato fatto a regola d’arte. Se furono fatti i dovuti collaudi per stabilire se il passaggio della linea tramviaria e l’intensificarsi del traffico soprastante non avrebbero messo a rischio la sicurezza dei cittadini. Di chi è la responsabilità di quanto sta succedendo. Cosa intende fare l’amministrazione comunale per risolvere questa vergogna. Quanto dovranno ancora sopportare i cittadini del quartiere prima di tornare alla normalità”.
(fdr)
San Lorenzo, Stella (FI): “Accanimento ideologico di Renzi contro gli ambulanti”
Questo l’intervento del capogruppo di Forza Italia Marco Stella
“Quello che è successo stamani è la dimostrazione dell’arroganza di Renzi nell’amministrare la città, il sindaco vive un delirio di onnipotenza credendo di poter far tutto senza dover rendere conto a nessuno.
Agli ambulanti di San Lorenzo, tramite le associazioni di categoria, è stato detto che l’amministrazione comunale sposterà in maniera temporanea tutte le attività in piazza San Lorenzo per lavori di rifacimento del manto stradale. Provvedimento che comprende tutte le attività già interessate dai precedenti atti sui quali manca ancora la sentenza definitiva del TAR. Casualmente, la data di spostamento temporaneo coincide con quella più volte annunciata dall’amministrazione nel corso degli ultimi mesi, ovvero il 24 gennaio.
Dopo stamani è evidente che esiste un vero accanimento ideologico da parte di Renzi e della sua maggioranza in Consiglio Comunale contro gli ambulanti. Come si può parlare di urgenza per lavori di semplice manutenzione? E come si può spostare 80 attività, guarda caso tutte quelle che vorrebbe spostare Renzi, per rimettere in ordine tre pietre per strada? Credo che questa volta si sia superato il limite di tolleranza anche per le persone civili e di buon senso.
Ho sempre auspicato che si arrivasse ad una soluzione il più possibile condivisa tra l’esigenza dell’amministrazione e quella di preservare lo storico mercato di San Lorenzo e i posti di lavoro.
Fin dal momento della richiesta da parte dell’Amministrazione di liberare la facciata della basilica di San Lorenzo e la piazza, gli operatori avevano presentato al Comune un progetto di riorganizzazione complessiva della piazza che coinvolge gli ambulanti, che erano disposti nel loro progetto a ridurre la misura di suolo pubblico occupato da ogni singolo esercente, a rivedere la tipologia di merce venduta, a fare il banco architettonico, fino - come chiesto dall’amministrazione - a riorganizzare i banchi per dare la possibilità al bussino di passare da piazza San Lorenzo.
Avevo immaginato che il progetto potesse rappresentare un punto di equilibrio tra le diverse esigenze, ma oggi ho perso ogni speranza.
Di fronte al muro eretto dall’amministrazione non restano che gesti clamorosi, ecco perché sono pronto anche ad incatenarmi ai banchi di piazza San Lorenzo per cercare di far ragionare l’amministrazione e portare avanti le ragioni degli operatori”.
"Doveva fare cento cose in cento giorni, ne ha fatte 25 in 1700"
"Altro che cento punti in cento giorni. La realtà dice altri numeri, ben poco lusinghieri per il sindaco di Firenze. Venticinque punti in millesettecento giorni: appena un quarto delle famigerate “cento cose concrete” di Matteo Renzi è stato realizzato, mentre il restante 75% è rimasto sulla carta".
A mettere in evidenza il mancato mantenimento degli impegni elettorali il gruppo di Forza Italia a Palazzo Vecchio, al termine di un accurato lavoro di analisi dell’operato della Giunta comunale. "Mancate promesse comprovate in taluni casi dall’evidenza dei fatti, ma nella maggior parte fondate su risposte ad interrogazioni puntuali", come hanno sostenuto questa mattina nel corso di una conferenza stampa il capogruppo Marco Stella e i consiglieri comunali Jacopo Cellai e Marco Semplici. Ad introdurre quella che gli esponenti di Forza Italia hanno ribattezzato “Operazione verità” il coordinatore regionale del partito Massimo Parisi: «Preso atto della passione di Renzi per i numeri, quando un politico propone la sua immagine di “uomo del fare”, occorre verificare il suo operato. Così ha fatto il gruppo, ma sarebbe opportuno che anche qualche istituto di ricerca o università lo facesse, così come accadde nel 2006 con il Governo Berlusconi. Anche se – precisa il coordinatore regionale – i fiorentini, anche coloro che lo hanno recentemente votato alle primarie, sanno già che ben pochi dei punti sono stati realizzati, così come sanno che sono aumentate le tariffe. Firenze è ferma, basti pensare alle infrastrutture: dalle linee 2 e 3 della tramvia, al cantiere dell’Alta velocità all’aeroporto», conclude Parisi, prima di lasciare spazio all’illustrazione del lavoro svolto dai consiglieri.
«Dai ricevimenti dei cittadini alla “trasparenza” sulle multe, dal report sull’avanzamento dei cantieri alla diminuzione dei verbali contro chi sporca, dai parcheggi gratuiti negli ospedali all’azzeramento delle liste d’attesa negli asili nido agli stanziamenti del fondo per le giovani coppie. Queste – incalza il capogruppo Marco Stella – sono solo alcune delle promesse non mantenute dal sindaco. Aveva promesso che avrebbe realizzato cento cose concrete in cento giorni: gli abbiamo concesso 1600 giorni in più, ma gran parte degli obiettivi non sono stati realizzati. Renzi continua a sfruttare la nostra città per le sue ambizioni personali: se nel 2009 il suo slogan era “Prima Firenze”, oggi gli suggeriamo il prossimo: “Prima Renzi, poi Firenze”», attacca Stella.
«Alcuni dei 25 punti realizzati – aggiunge Jacopo Cellai – sono peraltro frutto di proposta avanzate dall’opposizione, come ad esempio i semafori all’entrata della ZTL, altri sono stati trattati dilettantisticamente – come la vicenda legata al Forte Belvedere, mentre niente si sa, ad esempio, della holding unica delle partecipate o del piano della sosta, o degli affitti calmierati per le botteghe del centro. Per non dire delle molte questione demandate all’Avvocatura: c’è un’assenza politica disarmante, un inquietante metodo di amministrare», accusa Cellai.
«A ciò si aggiunga – chiosa Marco Semplici – che l’operato della Giunta e del sindaco è carente anche sui temi di più stretta attualità, come dimostrano le vicende della “movida”. Anche su questo, oltre che sui “cento punti” Renzi e i suoi assessori latitano».
«Non si tratta – ribadiscono in conclusione i consiglieri – di giudizi politici lanciati per gusto di polemica, ma di valutazioni basate su fatti concreti e su risposte date dalla stessa Giunta. Un lavoro di monitoraggio che abbiamo avviato sin dal primo giorno di consiliatura e che terminerà con le prossime elezioni».
San Lorenzo, i 35 licenziamenti sono nel job act di Renzi? così l’Italia chiude
San Lorenzo, Stella(FI): i 35 licenziamenti sono nel job act di Renzi? così l’Italia chiude
Non abbandoniamo il confronto, il progetto presentato dagli operatori è un punto di equilibrio tra le varie esigenze
Sarà Renzi ad assumersi la responsabilità di 35 licenziamenti tra gli ambulanti di San Lorenzo?
I licenziamenti rientrano nel job act che Renzi ha presentato ieri? Perche con le politiche attuate fino ad ora da Renzi a Firenze l’Itali non riparte ma chiude.
Come si può non aver pensato alle conseguenze sui livelli occupazioni quando si è progettato lo spostamento di 80 attività?
Ora occorre buon senso ed evitare i licenziamenti e possibili chiusure di attività.
Renzi non sia irresponsabile riapra il dialogo con gli operatori.
Nel 2012 gli ambulanti di San Lorenzo presentarono un progetto che potrebbe rappresentare un punto di equilibrio tra esigenze dell'amministrazione comunale e mantenimento delle attività e livelli occupazionali.
Perché non è stata data nessuna risposta? Ora l?amministrazione riprenda il dialogo proprio da quel progetto.
Riteniamo che vi sia molto da fare per riqualificare l'area di San Lorenzo, ma possiamo svolgere un lavoro positivo solo se ci sarà collaborazione tra comune, ambulanti e residenti.
Condividiamo la necessità di migliorare l'area di San Lorenzo, ma siamo fermamente contrari allo spostamento delle attività dalla piazza.
Fin dall'inizio della vicenda gli ambulanti hanno sempre dimostrato grande civiltà e apertura nei confronti delle richieste dell'amministrazione, arrivando addirittura a presentare un progetto al comune pagato dagli stessi operatori.
Ora spetta al comune non interrompere la trattativa ed affossare il confronto scegliendo la strada del dialogo, se così non fosse Renzi si assume le responsabilità dei licenziamenti.
Non si può pensare di governare i processi commerciali a colpi di diktat, ci sono in gioco imprese e famiglie.
Noi crediamo che gli operatori San Lorenzo abbiano fatto un grande sforzo nel presentare il progetto per riqualificare l'intera area di San Lorenzo, ora si ascoltino le loro ragioni.
“Un progetto per Firenze”
Non la presentazione di un programma, ma la partenza di un viaggio elettorale intorno e dentro la città che Forza Italia comincia in vista dell’elezione del sindaco di Firenze a maggio 2014: questo è “Un progetto per Firenze”, l’iniziativa, che parte da un incontro con elettori e simpatizzanti, associazioni di categoria e volontariato il prossimo 30 novembre all’hotel Michelangelo.
A lanciare l’appuntamento, che segna l’inizio delle attività di Forza Italia in vista delle prossime elezioni amministrative a Firenze, sono stati questa mattina il capogruppo Marco Stella coi consiglieri Jacopo Cellai e Mario Tenerani insieme ai colleghi in Regione Stefania Fuscagni, Nicola Nascosti e Tommaso Villa, e il capogruppo al Q3 Paolo Poli e la consigliera Gaia Serri in rappresentanza degli eletti nei Quartieri.
“Il nostro primo passo, in vista delle elezioni del prossimo sindaco di Firenze, va nella direzione della massima apertura alla città – ha spiegato Stella –. Per questo abbiamo creato un sito, www.unprogettoperfirenze.it, e saremo anche su facebook (Un progetto per Firenze) e twitter (@unprogettoperfirenze). Per questo abbiamo scelto di cominciare da un incontro con i nostri elettori e simpatizzanti per presentare il lavoro svolto dal gruppo a Palazzo Vecchio dal 2009 ad oggi. Forse sarà l’occasione per alcuni di accorgersi che Forza Italia e il centrodestra sono forza di governo in questa città e non solo opposizione allo storico dominio del centrosinistra, e questo non da ieri”.
Cellai e Tenerani hanno invece sottolineato la “volontà di impostare un lavoro da qui a maggio, chiamando a partecipare i cittadini per costruire un programma nel quale possano riconoscersi i nostri alleati e tutti coloro che vogliano costruire un’alternativa a Renzi e al PD a Firenze. Non lavoreremo sui massimi sistemi ma sui problemi concreti che i fiorentini si trovano a vivere tutti i giorni, dalla sicurezza alla mobilità, dal degrado alla salvaguardia e il rilancio del commercio e delle imprese del territorio”.
Fuscagni, Nascosti e Villa hanno sottolineato che “il 30 novembre comincia la costruzione dell’alternativa di governo non solo per Firenze, ma anche per la Regione nel 2015 e per tutti i comuni dell’area fiorentina. Sarà una campagna elettorale lunga, e a chi oggi si concentra su modalità di scelta e nome del candidato, noi rispondiamo con i contenuti, che vengono prima di tutto”.
Servizio civile a tutela dei monumenti fiorentini, Amici dei Monumenti contro il degrado
“Amici dei monumenti” per combattere degrado e atti vandalici. L’idea è stata illustrata oggi durante una conferenza stampa dal capogruppo PdL-FI Marco Stella insieme ai consiglieri del gruppo.
“Degrado e criminalità: a Firenze siamo passati dalla percezione di insicurezza all’insicurezza reale. Rispetto al 2011 nel 2012 si sono rivelati in aumento tutti i reati: furti in appartamento + 50%;
borseggi + 39%; furti nei negozi + 33%; furti auto + 20%; scippi + 3%. Ma se per criminalità e abusivismo la nostra ricetta resta la stessa: presidio di strade e piazze grazie alla presenza di militari (che potrebbero arrivare nella nostra città grazie a un accordo col Ministero dell’Interno) e coordinamento con la Polizia Municipale, per il decoro e la prevenzione di atti vandalici contro i monumenti, seguendo l’idea nata dalla campagna de La Nazione, oggi proponiamo qualcosa di nuovo all’interno della nostra iniziativa Firenze patrimonio dell’Unesco – sicurezza partecipata
– ha spiegato Stella –. A Firenze si potrebbe infatti sfruttare il servizio civile regionale per assicurare che giovani motivati (e anche retribuiti per il loro lavoro) diventino i veri e propri angeli custodi dei nostri tesori artistici”.
La Regione emana annualmente un bando per l'ammissione al servizio civile regionale.
La durata del servizio civile regionale è di dodici mesi; l'impegno settimanale richiesto varia per ogni progetto ma non può essere inferiore a 25 ore o superiore a 30 ore settimanali.
Ai soggetti impiegati nei progetti di servizio civile regionale spetta un assegno di natura non retributiva analogo a quello previsto per il servizio civile nazionale (attualmente 433,80 euro netti al mese).
Con la legge n. 64 del 2001, è stato istituito il Servizio Civile Nazionale Volontario che a partire dal 1 gennaio 2005 sostituisce il servizio civile obbligatorio. Esso è finalizzato a:
concorrere alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari
favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale
promuovere la solidarietà e la cooperazione, a livello nazionale ed internazionale, con particolare riguardo alla tutela dei diritti sociali, ai servizi alla persona ed alla educazione alla pace fra i popoli
partecipare alla salvaguardia e tutela del patrimonio ambientale, anche sotto l'aspetto dell'agricoltura in zona di montagna, forestale, storico- artistico, culturale e della protezione civile
contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani mediante attività svolte anche in enti ed amministrazioni che operano all'estero (art.1 legge 64).
Questi i compiti degli Amici dei Monumenti:
Il Servizio Civile si svolgerà vigilando i monumenti più importanti di Firenze e luoghi di interesse storico ed architettonico 24 ore al giorno.
A) Il compito sarà quello di controllare i luoghi di pregio turistico, dissuadendo con la loro visibile presenza e integrandosi con le forze dell'ordine (muniti a questo scopo di telefono collegato) eventuali malintenzionati, maleducati, teppisti, saccheggiatori e vandali.
B) Il progetto risponde a un'esigenza reale, una vera e propria emergenza culturale, infatti i casi di vandalismo contro le opere d'arte sono in aumento, soprattutto nel periodo estivo, quando i nostri centri storici sono invasi da masse di turisti non sempre consapevoli. I danni prodotti sono incalcolabili, perché nessun restauro, per quanto eseguito a regola d'arte, può restituire all'integrità originale un manufatto sfregiato.
C) I giovani che verranno impiegati dovranno rivolgersi alle forze dell'ordine in caso rilevassero episodi di vera criminalità.
D) Inoltre, svolgeranno un lavoro di monitoraggio e censimento delle opere d'arte presenti anche nei magazzini, in modo da avere un quadro completo, utile anche in caso di situazioni di emergenza come alluvioni.
E) Il loro ruolo sarà anche quello di informare e distribuire il decalogo di fruibilità dei monumenti: per esempio, quando è possibile fare o meno fotografie.
(fdr)
Lo stop per i 400 metri in più della pista non sia l’estrema beffa della sinistra toscana
“Lo stop allo sviluppo dell’aeroporto di Peretola per 400 metri in più necessari rispetto al progetto inserito nel Pit della Regione non sia l’estrema beffa della sinistra toscana”. Lo dichiarano il capogruppo PdL-FI in Palazzo Vecchio insieme al coordinatore cittadino del partito Gabriele Toccafondi.
“Fino a ieri, dopo 20 anni di dibattiti e veti, sembrava che la politica avesse finalmente deciso: sì alla nuova pista e sviluppo dell’aeroporto di Firenze per renderlo in grado di collegarsi con Istanbul e Mosca. Ma ora sembra che per 400 metri da aggiungersi ai 2 chilometri previsti, indispensabili ma misteriosamente non calcolati dai tecnici nel progetto, tutto si debba arenare ancora una volta. 400 metri: la lunghezza di un giro di una pista di atletica… Noi non abbiamo mai preteso che quello di Firenze diventasse un aeroporto intercontinentale, ma non ci stiamo neppure a vederlo ridotto a poco più di un aeroclub. Qui si tratta di garantire lo sviluppo del nostro territorio e di tutelare gli abitanti di Peretola e Quaracchi: basta essere presi in giro, la sinistra che governa Regione, Provincia e Comune trovi una soluzione” afferma Stella.
“Sentire oggi il governatore Rossi dire che dei 400 metri in più ne farà un campo di patate ci fa pensare che il Pci non sia mai morto. 40 anni fa proprio il Pci decise che l’aeroporto non dovesse essere realizzato a San Giorgio a Colonica ma a Peretola; oggi i suoi eredi ne bloccano lo sviluppo per 400 metri. Non scherziamo: se il problema è tecnico, allora i tecnici di Regione, Enac e Adf ci spieghino come risolverlo. Ciò che in nessun caso deve accadere è che si pronunci l’ennesimo ‘no’ alla città di Firenze” sottolinea Toccafondi.
“Oggi come ieri, a noi sta a cuore lo sviluppo del territorio e dell’economia di Firenze e della Toscana. Facciamo un appello alla politica e in particolare alla sinistra al governo nella nostra regione: fate come vi pare, ma date alla nostra città un aeroporto che ci consenta di essere competitivi – concludono Stella e Toccafondi –. In tutta questa vicenda, registriamo l’assenza del sindaco Renzi. Colui che a quanto afferma dovrebbe asfaltarci a livello nazionale è lo stesso che non riesce a far asfaltare 2 chilometri e mezzo nella città che amministra”.
“Lunedì in Consiglio mozione di sfiducia per il Presidente Brotini”
Questo l’intervento del capogruppo PdL-Forza Italia Marco Stella
“Lunedì in Consiglio Comunale porteremo la mozione di sfiducia per il Presidente di Firenze Fiera Brotini.
L’audizione di stamani in commissione controllo ha confermato tutti i nostri dubbi in merito alla gestione attuale di Firenze Fiera, e le risposte ai tanti interrogativi sia sulla gestione che sulle spese sostenute dal Presidente non ci hanno soddisfatto.
Abbiamo plaudito al ritiro dei 13 licenziamenti quando vi è stato l’annuncio, ma stamani il Presidente ha insistito a dire che alcuni licenziamenti vanno fatti, noi diciamo un no chiaro e forte: come si può pensare in un momento come questo di mandare a casa le persone?
Questo consiglio comunale si è sempre battuto in tutte le vertenze dove vi erano licenziamenti per mantenere i livelli occupazionali; a maggior ragione chiediamo di farlo dove il Comune è azionista e la maggioranza appartiene ai soci pubblici.
Oggi Firenze Fiera conta 41 dipendenti, licenziarne 13 cioè 1/3 dell’intera forza lavoro è strategia aziendale o pura incapacità gestionale? Forse si pensa di risanare i bilanci sulla pelle dei lavoratori? A questo gioco a scaricare sui lavoratori le responsabilità dei manager noi non ci stiamo.
Brotini ha dimostrato numeri alla mano di non essere all’altezza dell’importante compito che riveste, le due manifestazioni che lui ha voluto e definito addirittura “gioiellini” come BiciFi e Florence Fantastic Festival avrebbero prodotto un saldo negativo in bilancio di oltre 200.000 euro, se questa era la sua scommessa, è stata persa.
Stamani abbiamo appreso che le perdite di Firenze fiera nel 2013 ammonteranno ad oltre 1 milione di euro, è inaccettabile che le responsabilità gestionali siano scaricate sui lavoratori.
Firenze ha bisogno di un centro espositivo congressuale che funzioni al meglio e che sia vero motore economico per il tessuto della città, i manager scelti fino ad oggi hanno fallito la loro missione”.