“Il Ministro della Salute deve mandare con urgenza gli ispettori al Centro per la disforia di genere dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi, a Firenze. Vogliamo capire come avvengono i trattamenti per i piccoli pazienti che si sottopongono a terapie di transizione. Da quanto emerge oggi sulla stampa, sono le stesse dottoresse che gestiscono il Centro ad affermare che la presa in carico per i percorsi di genere non prevede una psicoterapia, e che comunque a Careggi non c’è un reparto di neuropsichiatria infantile”. Lo chiede il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, che ha presentato oggi un’interrogazione.

“Eppure, sul sito dell’Aou Careggi – sottolinea Stella – si legge che nel Centro opera un team multidisciplinare composto da endocrinologi, psicologi, psicoterapeuti e psichiatri, che lavora in stretta collaborazione con tutte le figure professionali che possono essere coinvolte nel percorso (ginecologo, urologo, chirurgo plastico, foniatra, logopedista, radiologo, neuropsichiatra infantile, bioeticista, dermatologo). Qualcosa, evidentemente, non torna. C’è o non c’è un supporto psicologico per dei pazienti così giovani?”.

“Sarebbe grave – aggiunge Stella – se fosse confermato quanto detto da una delle dottoresse in un’intervista oggi a un quotidiano, ovvero che, anche nel caso di un bambino, è lui/lei a dire come si identifica con la propria identità di genere, mentre sappiamo bene che a quell’età un supporto e un confronto con un adulto è fondamentale”. Nell’interrogazione, Forza Italia chiede anche al governatore Giani e all’assessore alla Sanità della Regione Toscana “se siano favorevoli all’eliminazione della prescrizione della triptorelina dai farmaci dispensati a carico del servizio sanitario nazionale per il disturbo di genere” e “se abbiano intenzione di chiedere un pronunciamento del comitato nazionale di bioetica che, sull’uso della triptorelina, si era espresso ormai più di cinque anni fa”.