Riaprire i parrucchieri e gli estetisti, nel rispetto della distanza di sicurezza e di tutte le norme previste dall’emergenza. Si può fare, si deve fare. Non è comprensibile questa ingiusta discriminazione, nel momento in cui a tutte le altre attività viene concesso di ripartire: si può andare su un bus o al supermercato con decine di persone, e non si può andare dal barbiere o nei centri estetici, dove si entrerebbe invece uno alla volta, su appuntamento e con gli strumenti del mestiere sterilizzati dopo ogni trattamento”. Lo chiede il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia).
“Confartigianato ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi nei mesi di marzo, aprile e maggio causerà alle imprese di acconciatura e di estetica una perdita economica di 1.078 milioni di euro, pari al 18,1% del fatturato annuo – spiega Stella -. Sarà molto difficile evitare ripercussioni sull’occupazione: i mancati ricavi mettono a rischio il lavoro di 49mila addetti del settore. A giugno potrebbero esserci due ipotesi: da una parte, c’è il rischio che alcune attività non ce la facciano e quindi non riaprano del tutto; dall’altra, invece, chi riapre, riparte con forti difficoltà economiche. E non dimentichiamo il rischio di perdere la clientela, a causa degli abusivi che sono cresciuti in questo periodo, fanno il servizio a domicilio senza che nessuno li controlli”.