Giani e Stella: “Istituzioni vicino alle imprese, impulso a import/export”

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Importante riconoscimento da parte della Regione Toscana per i buying offices, che da oggi vengono iscritti al “repertorio regionale della figura professionale del buyer”. L’iniziativa è stata illustrata oggi in conferenza stampa a Palazzo del Pegaso, alla presenza del presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani, del vicepresidente dell’assemblea Marco Stella, e del presidente di Anibo (Associazione Nazionale Italiana Buying Offices), Carlo Mazzoli.

“Si tratta di un riconoscimento importante e meritato – ha detto Giani – per una categoria che da ora in poi potrà essere partner ufficiale istituzionale nelle politiche di internazionalizzazione della Regione Toscana ed in generale alle iniziative volte a promuovere l’export del Made In Tuscany. Ci rende orgogliosi il fatto che la sede nazionale di Anibo sia a Firenze, città da sempre vocata alle relazioni culturali e commerciali internazionali”. Il presidente dell’assemblea regionale toscana ha anche ricordato quando – ai tempi dell’alluvione del 1966 – l’Anibo fu in prima fila per raccogliere fondi per far ripartire le imprese danneggiate, raccogliendo somme importanti presso i gruppi di acquisto americani.

Nel ringraziare “le strutture della Giunta e gli uffici dell’assessore Ciuoffo per il riconoscimento dei buying offices”, il vicepresidente Stella ha evidenziato come “con l’inizio della X Legislatura l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Toscana si è aperto sempre di più alle professioni e alle associazioni di categoria. Le imprese – ha aggiunto Stella – ci chiedono sempre di più di essere seguite nella promozione dei prodotti toscani all’estero, e le istituzioni devono essere pronte ad accompagnare le aziende nel trovare nuove strade e nuovi mercati. Oggi, con il riconoscimento dei buyers, si aggiunge un nuovo tassello importante”.

Anibo è stata fondata nel 1956 a Firenze. I soci fondatori erano in parte degli uffici privati  e in parte delle filiali italiane aperte dai grandi magazzini americani  dopo la seconda guerra mondiale. I grandi department stores americani, nel secondo dopoguerra decidono di  riversare i loro interessi negli acquisti dei prodotti italiani e aprono degli uffici di loro proprietà, con personale italiano loro dipendente che li aiuti nelle procedure degli acquisti. Nascono i buying offices. “Nonostante la crisi, c’è un grande appeal per il made in Italy e il made in Tuscany – ha affermato il presidente di Anibo, Carlo Mazzoli -. Noi buyers costituiamo gli occhi e le orecchie dei clienti stranieri in Italia, e tramite i 200 dipendenti Anibo lo scorso anno abbiamo movimentato 821 milioni di euro di merce esportata all’estero, 275 milioni dei quali dalla Toscana