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Firenze, 30 novembre 2018 – In Toscana c’è una grave e critica situazione di emergenza rifiuti che ha colpito il settore della pelletteria, servono più impianti di smaltimento o il potenziamento di quelli esistenti. Lo chiede il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia), che ha presentato un’interrogazione per chiedere alla Regione se siano previsti nuovi termovalorizzatori, e protocolli di intervento per gestire la momentanea situazione di emergenza delle imprese nel settore della pelletteria. La Toscana conta in tale settore 4.377 imprese con circa 16.000 addetti, il 70% delle quali nel distretto fiorentino.
“Gli scarti di lavorazione della pelle (ritagli della lavorazione di borse, portafogli, portachiavi,capi di abbigliamento) – sottolinea Stella – sono stati dichiarati rifiuti pericolosi per valori troppo alti di cromo e come tali non possono essere più smaltiti presso le discariche ma indirizzate esclusivamente ai termovalorizzatori. In Toscana sono attivi solo tre termovalorizzatori e questi sono ormai già saturi di rifiuti urbani e non in grado quindi di gestire anche questa emergenza. L’unica soluzione per procedere con lo smaltimento è quella di trasferire gli scarti della lavorazione del settore pelletteria presso altre Regioni attrezzate con termovalorizzatori che non siano al collasso, o addirittura attivare notifiche transfrontaliere per consentirne lo smaltimento in Paesi esteri (Austria e Slovenia)”.
“Questo passaggio di esternalizzazione del rifiuto – evidenzia Stella – comporta un aumento elevato dei costi di smaltimento, raddoppiando in modo vertiginoso gli oneri a carico delle imprese. Il costo dello smaltimento passa dai 15/20 centesimi al chilo ai 35/40 centesimi al chilo. A tale aumento si aggiunge l’incidenza del costo del trasporto, necessario per il trasferimento del rifiuto presso altri impianti in Italia o all’estero. Per questo riteniamo che servano nuovi impianti di smaltimento in Toscana, o l’ampliamento di quelli esistenti. La Regione deve assolutamente intervenire in modo tempestivo”.