TERRORISMO, STELLA (FI): "TOGLIERE IL SEGRETO DI STATO SU ANNI DI PIOMBO"

"Un vero ricordo delle vittime chiede la verità"

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Ormai i tempi sono maturi per togliere il segreto di Stato sugli anni di piombo. La Repubblica Italiana lo deve in primis ai famigliari delle vittime, e a tutta la comunità nazionale”. E’ quanto chiede il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, coordinatore fiorentino di Forza Italia, in occasione della Giornata mondiale per le vittime del terrorismo, che ricorre oggi. “Chiediamo giustizia e verità storica, occorre fare luce su accadimenti di quegli anni che sono rimasti ancora senza un colpevole – spiega Stella -. Per questo sarebbe necessario togliere il segreto di Stato da tutti i documenti degli Anni di Piombo. Come disse Nelson Mandela dopo la fine dell’apartheid: la verità storica prima di tutto. Noi stiamo con le vittime del terrorismo".

Stella ha presentato una mozione che chiede alla Giunta regionale della Toscana di impegnarsi presso il Governo nazionale affinché venga tolto il segreto di Stato sugli anni di piombo, mozione che è stata approvata in aula nei mesi scorsi: "Eppure - sottolinea il vicepresidente del Consiglio regionale toscano - da allora non si è mosso niente. Noi, prima di ogni altra cosa, vogliamo la verità e il rispetto per la sofferenza dei familiari delle vittime, e togliere il segreto di Stato sui fatti di quegli anni bui può essere fondamentale per far luce su omicidi insoluti come quello di Lando Conti, ex sindaco di Firenze trucidato dalle Br nel 1986, e di oltre 140 vittime del cui assassinio non è stato individuato il colpevole. Un vero ricordo chiede la verità


Forte Belvedere, Forza Italia: "Scandaloso far pagare di nuovo l'ingresso ai fiorentini, PD senza vergogna"

Cellai, Tenerani, Tani e Razzanelli con il coordinatore Stella: "Pronti a raccogliere le firme dei cittadini se non ci sarà un dietro front. Anni di nostre battaglie vanificate dalla giravolta del sindaco Nardella"

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E' bastato un anno a Nardella per rimangiarsi la parola data. Dopo aver fatto dietro front sui 2 euro per l'ingresso ai residenti a Firenze, ed aver concesso la gratuità esattamente un anno fa, dopo la nostra battaglia portata avanti nelle commissioni e in consiglio comunale, oggi il sindaco fa un'altra giravolta e si inventa la 'card' da 2 euro da far pagare a tutti i fiorentini per entrare al Forte nella prossima stagione estiva. È inaccettabile". Questo il commento del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai e del coordinatore cittadino del partito Marco Stella insieme ai consiglieri a Palazzo Vecchio Mario Tenerani, Luca Tani e Mario Razzanelli.
"Considerati i 30 milioni di euro che il Comune incassa dalla tassa di soggiorno ogni anno, chiedere anche solo un centesimo a chiunque sarebbe ingiusto. Almeno la parte esterna del Forte dovrebbe essere gratuita per tutti, figuriamoci poi per i fiorentini. Il giardino di Boboli, statale, è gratuito per i fiorentini e il Forte, comunale, a pagamento: assurdo – aggiungono gli esponenti azzurri –. Forza Italia negli anni scorsi aveva portato avanti questa battaglia, soprattutto per i fiorentini che si erano visti sottrarre per anni uno dei luoghi più belli della città. Nel 2014 avevamo infatti votato contro in consiglio comunale alla delibera che fissava in 2 euro la tariffa di ingresso agli spazi esterni del Forte per tutti, fiorentini compresi. Fino al 28 aprile 2016, quando finalmente Nardella ci aveva ripensato. Ora siamo daccapo: il PD paladino dei diritti e della cultura per tutti si inventa una nuova gabella per chi risiede a Firenze e comuni limitrofi, e cerca perfino di farla passare come una cosa bella, come fosse una gentile concessione".
"Noi non ci stiamo. Siamo pronti anche a raccogliere le firme dei cittadini se la giunta Nardella non ci ripenserà. E sarà comunque troppo tardi: il vero volto del PD che mette ogni volta che può le mani nelle tasche dei cittadini si è già mostrato. Forse anche stavolta, come per la moschea alla caserma ex Gonzaga, dobbiamo sperare in una parolina buona da parte di Renzi" concludono Cellai, Stella e i consiglieri. 

 


ZTL no-stop Firenze, Stella e consiglieri FI iniziano raccolta firme: "Va cancellata"

"Con residenti e commercianti contro la decisione del Comune"

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"Da oggi Forza Italia inizia la distribuzione dei moduli per la raccolta firme contro la ‘ZTL no stop’ che, nelle intenzioni del Comune, chiuderà il centro dalle 7:30 del giovedì alle 16:00 del sabato, penalizzando le attività commerciali e isolando ancora di più i residenti. Una decisione senza senso, di cui chiediamo la cancellazione tout court". Lo annuncia il coordinatore fiorentino di Forza Italia, Marco Stella, insieme al gruppo consiliare a Palazzo Vecchio presieduto da Jacopo Cellai, a tutti i membri del coordinamento comunale del partito e ai consiglieri del Quartiere 1 Alessandro Delfino e Roberta Pieraccioni.

"Per tutto il mese di maggio - spiegano gli esponenti di Forza Italia - raccoglieremo le firme porta a porta, davanti ai locali e con gazebo e banchini, il primo sarà sabato prossimo in via Roma. Sarà possibile firmare anche presso le sedi dei gruppi consiliari del partito a Palazzo Vecchio, e in Consiglio regionale. Purtroppo siamo di fronte a un'amministrazione che cede alla volontà di comitati che, oltre ad aver fatto saltare i parcheggi sotterranei in centro, non rappresentano le istanze della popolazione, di cui si autoproclamano paladini".

"Comitati e residenti sono in larghissima parte furiosi per questa decisione di ZTL allungata - sottolineano Stella, Cellai, i consiglieri e i membri del coordinamento azzurro -. Chi abita in centro si trova di fatto 'prigioniero' in casa propria, isolato da amici e parenti che vivono fuori dalla ZTL. Chi ha attività commerciali perderà tutti i clienti a cui viene vietato continuativamente l'ingresso per tre giorni di fila. Ancora una volta la Giunta Nardella si dimostra lontana dalle esigenze di cittadini e commercianti, puntando su provvedimenti-spot, privi di logica".


ZTL no-stop Firenze, Stella e Gruppo FI: "Nardella isola il centro e danneggia il commercio"

Commercio, Toscana: Regione riconosce categoria buying offices

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"Il provvedimento della Ztl no-stop, dal giovedì mattina al sabato pomeriggio, è una cosa folle: non ci sono altri termini per definire una scelta amministrativa che isolerà ancora di più i residenti e gli esercenti del centro, penalizzando in modo grave le attività commerciali. E' poi inaccettabile tirare in ballo, come fa l'assessore, presunte volontà dei residenti, quando invece si tratta di qualche comitato composto al massimo da 3-4 persone". Lo affermano Marco Stella, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana e il Gruppo di Forza Italia a Palazzo Vecchio.

"Si tratta della prima volta di un provvedimento che vieta l'accesso in centro h24, anzi h56 in questo caso - osservano gli esponenti di FI -. La sperimentazione scatterà dal 1° giugno e prevede la chiusura dell'area protetta dalle telecamere della Ztl, senza finestre, con un allungamento anche il sabato mattina, quindi dalle 7.30 di giovedì fino alle 16 di sabato. A rimetterci saranno i residenti, che saranno isolati da amici e parenti per 3 giorni a settimana, e tutti i commercianti che hanno la loro attività in centro. Ci chiediamo con quale logica sia stato varato un provvedimento del genere, che tra l'altro non è stato neanche illustrato nella seduta di consiglio di ieri. Chiediamo al sindaco di venire in aula martedì prossimo e di fare una comunicazione, chiedendo all'assemblea comunale di esprimersi".

"Ci chiediamo - proseguono - se davvero i residenti del centro sono d'accordo, e ne dubitiamo fortemente. Prima era possibile individuare alcune 'finestre' che consentivano a chi vive in centro di poter condurre una vita normale, senza restrizioni eccessive. Purtroppo siamo di fronte a un'amministrazione che cede alla volontà di comitati che, oltre ad aver fatto saltare i parcheggi sotterranei in centro, non rappresentano le istanze della popolazione, di cui si autoproclamano paladini. Tanto vale fare la Ztl sette giorni su sette e far prendere le decisioni direttamente dai comitati, invece che dagli assessori".

"Oltre tutto - aggiungono Stella e i consiglieri comunali fiorentini - colpisce il pressappochismo con cui è stata studiata la norma: non viene neanche detto fino a quando sarà in vigore, lasciando nell'incertezza i fiorentini. Ancora una volta la Giunta Nardella si dimostra lontana dalle esigenze di cittadini e commercianti, puntando su provvedimenti-spot buoni solo per avere i titoli sui giornali. Del resto, da un assessore che pensa di risolvere i problemi drammatici del traffico invitando i fiorentini a lasciare a casa l'auto, non potevamo aspettarci di più".


Commercio, Toscana: Regione riconosce categoria buying offices

Giani e Stella: "Istituzioni vicino alle imprese, impulso a import/export"

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Importante riconoscimento da parte della Regione Toscana per i buying offices, che da oggi vengono iscritti al “repertorio regionale della figura professionale del buyer". L’iniziativa è stata illustrata oggi in conferenza stampa a Palazzo del Pegaso, alla presenza del presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani, del vicepresidente dell’assemblea Marco Stella, e del presidente di Anibo (Associazione Nazionale Italiana Buying Offices), Carlo Mazzoli.

“Si tratta di un riconoscimento importante e meritato – ha detto Giani – per una categoria che da ora in poi potrà essere partner ufficiale istituzionale nelle politiche di internazionalizzazione della Regione Toscana ed in generale alle iniziative volte a promuovere l’export del Made In Tuscany. Ci rende orgogliosi il fatto che la sede nazionale di Anibo sia a Firenze, città da sempre vocata alle relazioni culturali e commerciali internazionali”. Il presidente dell’assemblea regionale toscana ha anche ricordato quando – ai tempi dell’alluvione del 1966 – l’Anibo fu in prima fila per raccogliere fondi per far ripartire le imprese danneggiate, raccogliendo somme importanti presso i gruppi di acquisto americani.

Nel ringraziare “le strutture della Giunta e gli uffici dell’assessore Ciuoffo per il riconoscimento dei buying offices”, il vicepresidente Stella ha evidenziato come “con l’inizio della X Legislatura l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Toscana si è aperto sempre di più alle professioni e alle associazioni di categoria. Le imprese – ha aggiunto Stella – ci chiedono sempre di più di essere seguite nella promozione dei prodotti toscani all’estero, e le istituzioni devono essere pronte ad accompagnare le aziende nel trovare nuove strade e nuovi mercati. Oggi, con il riconoscimento dei buyers, si aggiunge un nuovo tassello importante”.

Anibo è stata fondata nel 1956 a Firenze. I soci fondatori erano in parte degli uffici privati  e in parte delle filiali italiane aperte dai grandi magazzini americani  dopo la seconda guerra mondiale. I grandi department stores americani, nel secondo dopoguerra decidono di  riversare i loro interessi negli acquisti dei prodotti italiani e aprono degli uffici di loro proprietà, con personale italiano loro dipendente che li aiuti nelle procedure degli acquisti. Nascono i buying offices. “Nonostante la crisi, c’è un grande appeal per il made in Italy e il made in Tuscany – ha affermato il presidente di Anibo, Carlo Mazzoli -. Noi buyers costituiamo gli occhi e le orecchie dei clienti stranieri in Italia, e tramite i 200 dipendenti Anibo lo scorso anno abbiamo movimentato 821 milioni di euro di merce esportata all’estero, 275 milioni dei quali dalla Toscana


Moschea Firenze, Stella (FI): "O Nardella è inadatto a fare il sindaco, o prende ordini da Renzi"

moschea-indietro-tutta-nardella"O Nardella è inadatto a fare il sindaco di Firenze, o prende ordini da Renzi. Non c'è una terza opzione, visto come ha gestito, anzi 'non gestito' la vicenda della moschea all'ex caserma Gonzaga, ai confini tra il capoluogo toscano e il Comune di Scandicci". Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia), commentando il dietrofront del sindaco sulla localizzazione del tempio di culto islamico alla Gonzaga, dietrofront arrivato a poche ore di distanza dal 'no' al progetto pronunciato dall'ex primo cittadino Matteo Renzi.

"Eppure - ricorda Stella - nelle ultime settimane Nardella ha parlato quasi solo di moschea, assicurando che la location individuata era quella definitiva. 'Io, con questa proposta della moschea all'ex Gonzaga, ho fatto dieci passi avanti - sono dichiarazioni del sindaco - e non possiamo bruciare un’idea dietro l'altra'. Come mai questo incredibile e repentino cambio di direzione?"
"Oggi - sottolinea l'esponente di FI - Nardella fa marcia indietro, guarda caso a poche ore dal pronunciamento contrario del suo predecessore Renzi. E lo fa parlando di 'problemi tecnico urbanistici che in effetti risultavano ai nostri uffici'. Quindi, le cose sono due: o prende ordini dall'ex premier, oppure non è adatto a fare il sindaco. Se c'erano problemi tecnici, doveva saperlo prima di indicare quel luogo per farci la moschea. Se questo è il pressappochismo con cui fanno le cose a Palazzo Vecchio, non è un caso che l'Amministrazione Nardella perda tutti i ricorsi al Tar".


Commercio: Stella (FI), spostare banchi da San Lorenzo resta decisione errata

"Persi posti di lavoro e incassi, piazza piena di auto private"

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"Purtroppo si è lasciato alla magistratura l'incarico di pianificare la città a colpi di sentenze, perché la politica miope della maggioranza di centrosinistra non ne ha voluto sapere di trovare un accordo che tenesse conto degli interessi di tutti. Spostare i banchi dal perimetro di piazza San Lorenzo è stato un errore, si sono persi tanti posti di lavoro e sono diminuiti gli incassi, senza che la piazza ne abbia guadagnato a livello estetico, visto che viene attraversata in continuazione da mezzi privati". Così il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, il coordinatore fiorentino di Forza Italia Marco Stella commenta la sentenza del Consiglio di Stato che dà il via libera allo spostamento dei banchi.

"Da quando, oltre tre anni fa - spiega Stella - la Giunta comunale spostò gli 83 banchi del mercato di San Lorenzo dal perimetro della basilica a piazza del Mercato Centrale e in via Panicale, gli ambulanti hanno perso oltre 10 milioni di euro di fatturato, visto che gli incassi sono diminuiti del 70%. Un quadro economico disastroso che ha portato alla chiusura di 15 attività, passate da 83 a 68, e che ha determinato il licenziamento di 45 persone. Il trasloco ha causato e sta causando seri problemi economici a oltre 80 famiglie".

"Il flop non si limita all'aspetto economico - aggiunge Stella - ma ha anche a che fare con il punto di vista estetico. Se Renzi scelse questa via per liberare la piazza puntando sulla bellezza di San Lorenzo, oggi la piazza, in assenza di controlli, è diventata un parcheggio aperto al transito dei mezzi privati”. Per l'esponente di Forza Italia "è arrivato il momento di ripensare l'organizzazione complessiva del commercio ambulante a Firenze partendo proprio dagli 83 banchi che sono stati spostati, integrandoli con quelli di piazza San Firenze", per trovare poi una sistemazione "a 106 attività ma su minori metri quadri occupati".

Riso: Stella (FI), parte da Toscana campagna per chiedere etichettatura prodotto

Consiglio regionale ha approvato mozione per proteggere qualità

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Parte dalla Toscana la campagna per tutelare la qualità del riso e per chiedere l'etichettatura del prodotto. Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato all'unanimità una mozione, che vede come primo firmatario Marco Stella (Fi), oltre a Simone Bezzini (Pd), che chiede di "proteggere la qualità e l'immagine del riso e dei prodotti derivati, fondamentali per l'economia di alcune aree della Toscana come la Maremma". L'atto, ricordando come "nel 2016 è arrivata in Italia un'enorme quantità di riso straniero", e che "sono state riscontrate partite di riso pericolose per la salute dei consumatori per la presenza di residui antiparassitari e tossine oltre i limiti di legge", impegna anche la Giunta ad "aumentare l'attenzione e il controllo sulla produzione e sul commercio di riso, con un opportuno monitoraggio dei prodotti importati".

"Quello dell'etichettatura del riso - sottolinea Stella - è un obbligo che va disciplinato per legge, come per il latte e il grano, e salutiamo positivamente l'annuncio della sperimentazione per l'origine dell'etichetta per il riso annunciata oggi dal ministro Martina. Il Dossier #SosRisoItaliano, elaborato della Coldiretti su dati Istat, ci informa dell'aumento di importazioni di riso dai Paesi asiatici. Un pacco di riso su 4 venduto in Italia è straniero ma non si vede per la mancanza dell'obbligo della provenienza in etichetta. Occorre invece indicare al consumatore la provenienza del prodotto, per informarlo e renderlo consapevole della scelta".


Moschea all’ex Gonzaga, Cellai e Stella (FI): “Pasticcio ‘metropolitano’ di Nardella, decisione unilaterale"

"Ignorato il percorso di partecipazione coi cittadini pagato con i soldi pubblici, perchè?"

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“La decisione unilaterale del sindaco di Firenze e della città metropolitana Nardella di utilizzare l’ex caserma Gonzaga, al confine con Scandicci, per la nuova moschea, ha prodotto un pasticcio difficilmente comprensibile. Si ignora un percorso partecipativo (pagato con soldi pubblici) che aveva individuato tutt’altre funzioni, si dice che lo spazio sarà utilizzato solo per il prossimo Ramadan, ma che forse potrebbe diventare la sede definitiva. L’unico a dirsi contento è l’imam Izzedin Elzir, che non a caso ha subito chiarito che l’ex caserma va bene, a patto che diventi la sede definitiva”. Questo il commento del capogruppo a Palazzo Vecchio di Forza Italia Jacopo Cellai insieme al consigliere regionale e coordinatore cittadino del partito Marco Stella.

“Le questioni aperte da questa scelta del sindaco PD sono molteplici. Intanto: chi si aggiudicasse la possibilità di realizzare il progetto nato dal bando scaturito dal percorso di partecipazione, che garanzie avrà, se nell’ex caserma sorgerà invece una moschea? – attaccano i due esponenti dell’opposizione –. Senza contare il corto-circuito creato con Scandicci, col sindaco Fallani che dichiara di aver saputo della decisione di Nardella dai giornali. Due sindaci PD all’interno della città metropolitana che, a quanto pare, non parlano tra di loro. E poi: che garanzie di sicurezza ci sono per un utilizzo dal prossimo mese della struttura in disuso da anni? Per quanto riguarda poi il percorso coi cittadini, chiederemo di conoscere quali siano stati esattamente i costi sostenuti”.

“Basta improvvisazioni: per quanto riguarda la sede definitiva della moschea, Nardella avanzi proposte credibili e fattibili. I fondi li hanno, devono solo individuare un immobile, compatibilmente con le esigenze della città e dei cittadini, e procedere al suo acquisto. E in tutto ciò l’amministrazione comunale deve esercitare il suo ruolo guida, tenendo conto di quanto già deciso insieme ai cittadini per gli immobili dismessi, non certo buttare lì idee a casaccio pur di chiudere la questione”, concludono Cellai e Stella.


Toscana, Stella (FI) e Casucci (LN): "Incomprensibile bocciatura mozione corsi autodifesa donne"

PD e sinistra fanno ideologia, noi vogliamo risolvere problemi concreti

Domestic Violence

"E' grave, e incomprensibile, la bocciatura da parte del Pd e della sinistra della nostra mozione che impegnava la Giunta regionale a promuovere corsi di autodifesa femminile. Ancora una volta hanno prevalso posizioni ideologiche datate, su un tema che invece non ha nulla di ideologico, ma che risponde a una necessità reale in una società in cui i crimini e le violenze contro le donne sono in costante aumento”. Lo affermano il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia) e il consigliere regionale della Lega Nord, Marco Casucci, commentando la bocciatura in aula della mozione (primo firmatario Stella) che chiedeva di incentivare i corsi di autodifesa femminile.

"Il trend delle violenze sulle donne, sia domestiche che esterne, è costantemente in crescita, e che anche nella nostra regione sono quotidiane le denunce di aggressioni subite da donne  - ricordano Stella e Casucci -. La lotta alla criminalità, alle violenze e ai soprusi deve essere, oggi ancor di più, una priorità per chi governa. Per questo chiedevamo, tramite la mozione, un'attenzione particolare per questo tema. Facciamo davvero fatica a capire come il Pd e la sinistra si siano rifiutati di approvare un indirizzo che invece è già stato approvato da Comuni di ogni colore politico, da Milano, a Torino, da Livorno ad Arezzo (in quest'ultimo caso, grazie a una mozione presentata dallo stesso Casucci nelle vesti di consigliere comunale aretino)".

"I corsi di autodifesa femminile possono aiutare in molti casi le donne a difendersi da eventuali aggressori, e indubbiamente accrescono la sensazione di sicurezza e protezione", sottolineano i due consiglieri regionali, che nella mozione chiedevano alla Giunta Regionale Toscana di "aumentare l’attenzione nei confronti del tema delle violenze sulle donne, sia domestiche che esterne, incentivando il sistema di protezione sociale, le politiche di welfare e quelle di sicurezza", e di "attivarsi urgentemente per organizzare e promuovere corsi di autodifesa femminile, programmando in contemporanea relative campagne informative".