ANALISI (SEMISERIA) DEL VOTO

 

Berlusconi      un guerriero, l’unico a credere nella vittoria da subito (se ci avessero creduto tutti oggi avremmo vinto). Monumento alla libertà, alla voglia di vincere, alla voglia di vivere, Io sto con Silvio.

Bersani           “siamo arrivati primi ma non abbiamo vinto”, meglio l’imitazione degli sgommati che l’originale. Ha ragione quando dice a quelli del PD: ma cosa volete da me, mi avete scelto voi con le primarie, io smacchiavo giaguari.

Casini             Casini, Casini chi?.

 Di Pietro        ma che c’azzecca lui con queste elezioni, e con la politica.

Fini                 non ha più il seggio in Parlamento, non ha più la casa (a Montecarlo), non ha più la moglie (scappata con un grillino), non ha vergogna perché prenderà € 6.200 al mese di pensione per tutto quello che non ha fatto in Parlamento.

Giannino        indaffarato per i preparativi della sua festa di Laurea si è dimenticato di andare a votare. Bere per fermare il declino.

Grillo              ci sono i grillini (in buona fede) eppoi c’è Grillo e Casaleggio, (due ricchi sessantenni provenienti dalle industrie dell’entertainment e del marketing). Deriva populista.

Monti             dalle stelle alle stalle. Doveva essere il salvatore della patria, ricordategli che è italiano e non tedesco.

Ingoria          il simpatico eroe dei due monti ha dichiarato dopo l’epocale batosta elettorale che «la nostra rivoluzione civile non si ferma qui”, gli hanno già fatto il biglietto solo andata per il Guatemala. Ci mancherà solo l’imitazione di Crozza, dell’originale ne facciamo volentieri a meno.

Vendola         dopo il risultato elettorale ha dovuto rimandare le nozze a data da destinarsi, aveva già comprato abito bianco e fedi.